Sommario





Roadshow

L'EDITORIALE

Il 2020 per ACB è l’anno della rinascita, l’anno in cui vengono consolidati ideali e convinzioni sempre più ferme. È l’anno del 25° dell’Associazione, un percorso fatto di grandi traguardi e di sfide importanti. Ed è soprattutto grazie ai nostri Associati se siamo riusciti a crescere e imporci sempre di più negli ultimi anni, riuscendo a superare ostacoli a volte anche faticosi.

Insieme abbiamo e continueremo a costruire idee sempre più innovative e ricercate. ACB cercherà di affrontare il nuovo decennio andando al passo con i tempi ma stando sempre un passo avanti.

Le molteplici attività previste per questo 2020 sono e saranno rivolte a tutti gli intermediari assicurativi, attraverso una serie di programmi che dovranno incitarvi e spronarvi a svolgere la vostra attività in modo sempre più collaborativo e aggregativo.

Ma cosa vuol dire collaborazione? Aggregazione?

Vuol dire fare sistema, creare una rete di intermediari che guardano tutti nella stessa direzione. Che hanno in comune un unico denominatore e un unico obiettivo da portare avanti, attraverso un collante che tenga insieme le relazioni collaborative tra imprese.

Ed è proprio questo, cari intermediari, l’obiettivo del nuovo decennio. Un obiettivo che inizia nel 2020 e che dovrà essere portato avanti e insieme per i prossimi anni.

Noi come ACB cercheremo di indirizzarvi come meglio possiamo verso percorsi di conoscenza e informazione attraverso incontri, convegni e corsi di aggiornamento professionale sempre aggiornati per una visione delle cose orientata al futuro e per una nuova cultura di fare impresa.

Luigi Viganotti
Presidente ACB





Campagna associativa

La nuova campagna associativa

ACB è l'Associazione che da 25 anni è al servizio dell' intermediario assicurativo broker.
Cosa significa essere Associati ACB?
Significa avere l’opportunità di proporsi al mercato come un intermediario preparato a raccogliere le sfide del futuro.
Significa informazione costante su Normative e Regolamentazioni utili per l’attività quotidiana dell’Associato.

Essere Associati significa InFormarsi e Aggiornarsi, mediante la Scuola di ACB | L’Officina del Sapere sui temi che più caratterizzano l'attività dell'intermediario assicurativo, attraverso corsi sempre più specializzanti.

Essere Associati significa usufruire di una serie di servizi che l’associazione mette a disposizione dell’associato per meglio gestire le problematiche quotidiane.

Professionalità e consulenza, conoscenza dei mercati ma soprattutto “Cultura Assicurativa”, queste sono solo alcune delle motivazioni che caratterizzano gli obiettivi di ACB.

Essere Associati ACB significa questo e tanto altro!
ACB opera sempre e costantemente accanto ai propri Associati per la difesa della categoria.

La redazione
ACB





afi-esca

Afi Esca Académie 2020 powered by ACB e L’Officina del Sapere

Dal mese di Aprile, una serie di Roadshow nelle principali città italiane, con corsi di formazione per trasferire i nuovi concetti di consulenza e vendita emozionale nella proposizione delle coperture assicurative sulla vita.


Durante il Convegno Afi Esca InFormazione 2019, tenutosi lo scorso 23 ottobre, largo spazio è stato dato alla presentazione dei piani di sviluppo della Compagnia per il 2020. “Per poter crescere ancora di più dobbiamo puntare tutto sulla nostra rete di intermediari e sulla loro Formazione” queste le parole con cui Pierfrancesco Basilico, Direttore Generale Afi Esca Italia, ha aperto il suo intervento alla Convention; intervento durante il quale ha spiegato: “il cosiddetto Protection Gap (ovvero il livello di “sottoassicurazione” degli italiani rispetto ai cittadini degli altri paesi europei), è dovuto principalmente alla mancanza di informazione che le persone hanno rispetto ai prodotti Vita. Di conseguenza, la Formazione erogata, soprattutto nei confronti degli intermediari che hanno un rapporto quotidiano con i clienti, dev’essere completamente diversa.” Proprio in quest’ottica, in collaborazione con ACB, Associazione Categoria Brokers e con la piattaforma di formazione online “L' Officina del Sapere” nel 2020 nascerà “Afi Esca Académie”: un progetto in tema di formazione ed offerta consulenziale rivolto agli intermediari assicurativi.

A partire dal mese di Aprile, attraverso incontri e corsi di formazione di varie tipologie, l’Académie si propone l’obiettivo di trasferire i nuovi concetti di cultura assicurativa introdotti dalla IDD (la nuova Direttiva Europea sulla Distribuzione Assicurativa), modificando l’approccio dell’intermediario con il cliente nella proposizione delle coperture assicurative sulla vita.

Afi Esca Académie 2020 sarà composto da 4 tappe in altrettante città italiane (Verona, Napoli, Roma e Milano) per poter raggiungere il maggior numero possibile di intermediari. Ogni tappa sarà caratterizzata da 3 diversi appuntamenti con 3 diverse tipologie di formazione riferite a 3 differenti ambiti di applicazione, per rendere la Formazione erogata ancora più completa e specifica.

Napoli (19-21 Maggio 2020)

  • Martedì 19 Maggio Webinar Marketing
  • Mercoledì 20 Maggio Aula di Formazione sulle tecniche di consulenza per le polizze vita
  • Giovedì 21 Maggio e-learning Legal & Compliance

Roma (20-22 Maggio 2020)

  • Mercoledì 20 Maggio Webinar Marketing
  • Giovedì 21 Maggio Aula di Formazione sulle tecniche di consulenza per le polizze vita
  • Venerdì 22 Maggio e-learning Legal & Compliance

Milano (23-25 Settembre 2020)

  • Martedì 23 Settembre Webinar Marketing
  • Mercoledì 24 Settembre Aula di Formazione sulle tecniche di consulenza per le polizze vita
  • Giovedì 25 Settembre e-learning Legal & Compliance

Durante i Webinar di Marketing, il Responsabile Marketing Afi Esca Luca Loforese, spiegherà come poter sponsorizzare al meglio la propria attività di intermediari assicurativi su Google e sui Social Network e come proporre le polizze vita puro rischio su questi nuovi canali di comunicazione.

Le lezioni in modalità e-learning, tenute dalla Responsabile Legal & Compliance Francesca Orlando, saranno invece incentrati sui maggiori cambiamenti normativi apportati dalla IDD.

Infine, nelle Formazioni in aula di mezza giornata, il Direttore Afi Esca Italia Pierfrancesco Basilico ed il Presidente ACB Luigi Viganotti, illustreranno ai broker presenti come poter erogare una corretta consulenza verso il cliente per poter collocare al meglio i prodotti vita puro rischio in totale rispetto della nuova Direttiva Europea sulla Distribuzione Assicurativa.

L’iscrizione ad Afi Esca Académie è del tutto gratuita ed i partecipanti alle lezioni, una volta terminati gli incontri, potranno usufruire della certificazione delle ore di formazione IVASS (4 ore per la lezione in aula e 2 ore rispettivamente per il webinar di Marketing e per l’e-learning Legal & Compliance).

Vi aspettiamo!!!

afi-esca academie









Galantini

COLLABORAZIONI ORIZZONTALI ED EFFETTI LIBERATORI DEL PAGAMENTO DEI PREMI NELLE MANI DELL’INTERMEDIARIO PROPONENTE.

Come sappiamo il pagamento del premio eseguito in buona fede in favore dell’Agente, o di un suo collaboratore iscritto in E, per legge, ha effetti liberatori (art.118 CAP).


Al contrario, il pagamento del premio effettuato nelle mani di un Broker, o di un suo collaboratore, non ha effetto liberatorio salvo che la Compagnia abbia espressamente autorizzato il Broker ad incassare i premi con tale effetto o abbia ratificato un accordo in tal senso intercorso tra l’Agente ed il Broker. Il tutto con la precisazione che l’autorizzazione della Compagnia può essere estesa anche all’incasso da parte di un collaboratore del Broker iscritto in E (art.65, commi 1 e 3 Regolamento IVASS n.40/2018).

In questo contesto è lecito domandarsi come debba declinarsi questo set di regole nelle ipotesi di collaborazione orizzontale tra intermediari di prima fascia.

In particolare ci si può chiedere se, nell’ambito di una collaborazione orizzontale nella distribuzione di prodotti assicurativi tra un Agente che operi nella veste di intermediario proponente ed un Broker (costui munito di autorizzazione ex art.118), qualora il premio venga incassato direttamente dall’Agente, un simile pagamento abbia o meno effetti liberatori nei confronti della Compagnia.

La questione non è banale e la soluzione può non essere univoca, ma, dopo attenta riflessione mi sento di poter dire che un simile pagamento NON abbia effetti liberatori.

Infatti, seppure è vero che l’Agente appartiene alla categoria dei soggetti dotati, in via generale, della facoltà di incassare premi con effetti liberatori nei confronti della Compagnia, tuttavia, è altresì incontestabile che tale regola presuppone che:

  • a) la Compagnia creditrice del premio sia la Compagnia che ha conferito il mandato distributivo in favore del medesimo Agente;
  • b) il cliente effettui il pagamento dei premi “in buona fede” nelle mani dell’Agente.

Nel caso che ci riguarda fanno difetto entrambi i due presupposti.

Ed invero, quanto al difetto del requisito sub a), si osserva che l’Agente che collabora come proponente con il Broker (il quale riveste il ruolo di collocatore) non agisce in base al proprio mandato agenziale, bensì in forza del rapporto di collaborazione orizzontale in essere col Broker, cui la Compagnia è estranea.

Quanto al presupposto sub b), è arduo sostenere che il cliente che versa il premio nelle mani dell’Agente quale collaboratore di altro intermediario faccia affidamento in buona fede sull’effetto liberatorio di tale pagamento, posto che l’Agente che agisce in collaborazione orizzontale ha il preciso obbligo di dichiarare al cliente se abbia o meno il potere di incassare premi con effetto liberatorio (v. art.56 comma 4 del Regolamento IVASS n.40/2018).

Resterebbe da analizzare la situazione in cui l’Agente violi un simile obbligo di informativa ed il cliente versi il premio a quest’ultimo senza essere stato informato della assenza del potere di incasso dei premi per conto della Compagnia che emetterà la polizza e che intrattiene un rapporto solo col Broker.

Ebbene, anche in questo caso ritengo che la soluzione da me proposta resista alle possibili critiche per motivi di ordine sistematico e per analogia con la posizione degli intermediari iscritti in E.

Iniziando da quest’ultimo profilo si deve evidenziare che l’attuale tessuto normativo regolamentare lascia già situazioni di scopertura per il contraente nelle ipotesi in cui l’Intermediario iscritto in E collabori con un Broker e non sia stato espressamente autorizzato all’incasso con effetti liberatori. E ciò in sostanziale deroga alla previsione generale che ricomprende gli E nella categoria degli intermediari dotati della facoltà di incasso con effetti liberatori.

A livello sistematico, poi, si deve tener conto del fatto che l’effetto liberatorio del pagamento del premio nelle mani dell’Intermediario costituisce una sorta di “responsabilizzazione” dell’Impresa assicurativa, con indubbio vantaggio del contraente, mirata ad indurre la stessa Impresa ad effettuare una oculata scelta della rete distributiva ed una correlativa supervisione sulla stessa, ma sempreché tale effetto consegua all’incasso di premi riferiti ad un prodotto assicurativo offerto dalla predetta impresa tramite la propria rete.

Sarebbe invece distonico e ingiustificatamente penalizzante ipotizzare che la predetta “responsabilizzazione” dell’Impresa conseguisse ogniqualvolta un membro della rete distributiva di quest’ultima avesse ad incassare premi anche per prodotti assicurativi distribuiti nell’ambito di una filiera distributiva diretta a collocare prodotti di un’altra Impresa assicurativa.

Per tutto quanto precede, ci sentiamo di trarre le seguenti conclusioni:

  • i. nella collaborazione orizzontale tra Agente e Broker, il pagamento del premio effettuato nelle mani dell’Agente in qualità di intermediario proponente non ha effetto liberatorio; è consigliabile quindi convenire che il pagamento avvenga direttamente nelle mani del Broker;
  • ii. questa circostanza deve essere obbligatoriamente comunicata al contraente;
  • iii. i premi così incassati dall’Agente non vanno necessariamente versati nel conto separato di quest’ultimo;
  • iv. nella situazione qui considerata, l’effetto liberatorio dell’incasso da parte di un Agente che agisce come intermediario proponente può conseguirsi se l’impresa ritenga di estendere l’autorizzazione all’incasso con effetti liberatori, oltre che agli iscritti in E che collaborano con il Broker, anche agli Agenti che collaborano con il medesimo nell’ambito di rapporti di collaborazione orizzontale.

Avv. Carlo F. Galantini








Franzosini

ASSICURAZIONE: MADRE O MATRIGNA?

Quello di proteggersi contro i rischi è uno dei bisogni più antichi e primari.
L’uomo nasce “nudo” e il primo sentimento di sicurezza gli proviene dalle cure della propria madre ma, raggiunta l’età adulta, dovrà costruirsi personalmente il “cerchio magico” rivolgendosi alle soluzioni che riterrà più opportune.


Ben prima dell’invenzione sociale dei sistemi previdenziali e pensionistici oltre che assicurativi privati, l’uomo concretizzava le risposte al bisogno di sicurezza attraverso il risparmio di derrate alimentari, garantendosi così un volano di sicurezza che gli consentisse di non interrompere la sua vita attiva.

L’uomo quindi fin dall’antichità riusciva a organizzare un comportamento “difensivo” nei confronti del “tempo futuro” che poteva comprendere imprevisti e minacce al suo equilibrio esistenziale.

Le prime e più antiche forme di assicurazione risalgono all'Antico Egitto: nel 2700 A.C. fu istituita una Cassa mutua per le spese funebri dei tagliapietre.

L'esigenza di veri e propri strumenti di protezione contro gli imprevisti nasce con la navigazione, motivo per cui si può facilmente immaginare che le prime compagnie siano sorte nelle città marinare e fluviali.

La leggenda fa risalire l’assicurazione trasporti agli antichi mercanti cinesi che affidavano le loro merci da trasportare sul fiume Giallo a diverse barche per frazionare il rischio di perdita o di danneggiamento delle stesse.

A Firenze, sull'Arno, nel XIV secolo appare la figura dell'intermediario, mentre la prima società di assicurazioni nasce nella città portuale di Genova nel 1424.

L’attuale uomo “economico” vive scambiando la propria produttività con una serie di beni e di compensi che gli consentano la sua presenza produttiva nel mondo della realtà.
A tale scopo deve privilegiare innanzitutto la sicurezza intesa come un’entità in una società che si attende da lui una “prestazionalità” stabile.

L’Italia ha un sistema di welfare avanzato , che consiste in quel meccanismo di assistenza e compensazione che supporta i cittadini “dalla culla alla tomba”, ma tale sistema non tiene più, lo Stato inizia ad arretrare su molti dei suoi impegni (pensioni, sanità).
E’ proprio in questi momenti che il pubblico si trova costretto a chiedere l’aiuto al privato, molto spesso all’assicurazione, per sopperire ai bisogni dei cittadini.

Il sentimento di sicurezza che deriva alla persona dal potersi garantire nei confronti della involontaria riduzione delle proprie capacità produttive o delle diminuzione dei propri beni economici è essenziale per definire la qualità della propria presenza nella vita.

Gli individui, di fronte a situazioni altamente ansiogene, mettono in atto comportamenti fondativi per intervenire a eliminare, o almeno a ridurre, tali occasioni tensiogenetiche.
L’assicurazione è uno degli strumenti per non minare la dimensione attiva delle persone, della famiglia, delle aziende. Che il sinistro accada o no resta incerto, ma se questo è il caso, allora l’assicurazione evita almeno la riduzione del patrimonio attraverso una compensazione finanziaria.

Le assicurazioni consentono all’assicurato di «cedere un rischio» poco probabile, ma potenzialmente rilevante a fronte di un pagamento, il premio, quantitativamente molto inferiore.

La spinta soggettiva nasce dall’avversione al rischio dell’individuo: è infatti spesso difficile accettare l’aleatorietà e la conseguente impossibilità di controllare determinati eventi che possono avere impatti rilevanti sulla ricchezza e/o sulla qualità della vita.

L’assicurazione è quindi un sistema redistributivo volontario che permette la condivisione del rischio, migliorando la posizione di ogni aderente.
Dal punto di vista della Compagnia assicurativa è essenziale avere una base di clienti sufficientemente grande, così da avere la ragionevole certezza di incassare ogni anno più premi rispetto agli indennizzi da versare in presenza di sinistri.

I premi sono ovviamente funzione della probabilità di ciascun individuo di subire un dato danno.
Dal punto di vista dell’assicurato, più sono gli aderenti, maggiore è la redistribuzione del rischio e, in linea di massima, minore sarà il premio.

Quindi possiamo dire che maggiore è il numero dei ricorrenti all’assicurazione e maggiori saranno i benefici per entrambe le parti coinvolte nel contratto – assicurati e compagnia.
Scopo principale dell’assicurazione è quindi quello di rassicurare l’individuo che gli eventuali eventi negativi non lo facciano uscire dal suo “stato di benessere”.

Storicamente le Assicurazioni nascono quindi con l’unica finalità di “compensare/riparare i danni” e quindi sono sempre connesse a ipotesi inquietanti e minaccianti quali gli incidenti, i lutti, le catastrofi e ciò attribuisce alle Imprese assicuratrici un’immagine più di “matrigna” che non di “madre protettiva”.

Sicuramente in caso di disastro o disgrazia è ben difficile che qualcuno possa permettersi di pagare di tasca propria gli effetti di un evento avverso e quindi, a tale scopo, è stato inventato il sistema redistributivo volontario chiamato “assicurazione”.

Per fare un esempio:

Sappiamo che oggi il massimale minimo di legge per la Responsabilità Civile Auto è pari a 6.000.000 di euro.

Supponiamo che domani esca una legge che tolga l’assicurazione obbligatoria RC Auto, ma che obblighi i guidatori a vincolare in banca i 6.000.000 di euro, la domanda è:

“abbiamo questa cifra da immobilizzare in banca?”

e, se anche l’avessimo, non potremo poi impegnare queste risorse in strumenti più redditizi.

Un contratto di assicurazione – nella sua forma più semplice – regola uno scambio monetario: il contraente paga un importo (il premio) per garantire al beneficiario (sé stesso o qualcun altro) un importo in una data futura, subordinatamente al verificarsi di un certo evento: l’assicurazione “copre” l’assicurato contro i pericoli dall’istante in cui il premio viene pagato.

L’assicurazione ci permette, dietro il pagamento di un corrispettivo (il premio), di trasferire un rischio a un partner economico più forte (l’assicuratore), allontanando da noi lo spettro di un improvviso tracollo finanziario al verificarsi di eventi che minano la nostra stabilità.

La somma di denaro richiesta all’assicurato è infatti minore di molti ordini di grandezza rispetto a quanto dovrà erogare l’assicuratore in caso che si manifesti l’evento negativo (il sinistro).








Iurilli

GIOCHI E SCOMMESSE, TUTELA DEL CONSUMATORE E VOGLIA DI AUTOREGOLAMENTAZIONE

Sia a livello internazionale che nazionale vi è una chiara scelta di collegare il settore del gioco a pagamento con la disciplina e la tutela del consumatore, e ciò principalmente per chiari motivi di ordine pubblico.


Mi sono recentemente soffermato sui contenuti della pubblicazione, da parte della Gambling Commission inglese (il cui lavoro dovrebbe essere preso a modello da Paesi come l’Italia), del suo piano aziendale per il 2017/2018 che indica le priorità in settori chiave per il prossimo esercizio finanziario, evidenziando come principali finalità proprio il potenziamento della protezione dei consumatori, l’aumento degli standard di qualità e protezione in tutti i settori del gioco, il miglioramento della regolamentazione del settore, ed anzi direi dell’autoregolamentazione.

konsumer

Contemporaneamente alla pubblicazione del piano aziendale, la Commissione invita anche i principali interlocutori, tra cui i consumatori, l'industria e gli organismi pubblici, a contribuire alla sua strategia aziendale triennale, mediante un’attività di condivisione di esigenze ed opportunità da parte di tutti i soggetti portatori di un interesse nel settore. Dunque, anche a livello internazionale si percepisce questo “sentimento” di considerare il giocatore come consumatore in senso stretto - e dunque destinatario di maggiori tutele- e non solo nei casi in cui questo possa essere considerato nella sua veste di giocatore problematico o patologico, ma come vero contraente, e cioè fruitore di un servizio a pagamento erogato da un’impresa che fa business.

Questo porre l’attenzione sul concetto di consumatore ha portato la stessa Gambling Commission a considerare come proprio primario obiettivo la necessità di costruire e mantenere la fiducia dei consumatori su un settore che, senza ombra di dubbio, riveste i caratteri della delicatezza specialmente in relazione alle eventuali conseguenze patologiche derivanti da sempre più frequenti problematiche riconducibili alla c.d. ludopatia, oggi vera patologia clinica riconosciuta anche a livello nazionale.

Fiducia che si crea e si implementa in molti modi, sia a livello di legislazione nazionale e comunitaria sia a livello di politiche di autoregolamentazione da parte dei soggetti economici di riferimento, e che tendano a collegare l’innovazione del settore a politiche di tutela della clientela: perché di clientela si tratta!

Ma la Commissione pone particolare attenzione anche al problema della risoluzione delle controversie tra imprese di settore e giocatori consumatori, individuando una chiara necessità, per le imprese di gioco, di implementare forme alternative di risoluzione delle controversie (acronimo A.D.R), e ciò anche per migliorare la percezione di “fiducia nel settore”.

E la “fiducia” non può essere considerata solo come fattore metagiuridico.
Diviene invece uno strumento di regolazione ed autoregolamentazione volto a migliorare il settore e contemporaneamente a fornire livelli sempre più elevati di servizio al cliente.

Ma ancora, il concetto di fiducia deve essere considerato anche nella sua versione di misura di responsabilità sociale dell’impresa-gioco: concetto questo che difficilmente può essere importato ovvero imposto ovvero ancora consolidato mediante provvedimenti legislativi “cadenti” dall’alto, ma deve provenire dal basso, ovvero da una collaborazione, ed anzi da un confronto programmatico tra tutti i protagonisti del settore, in particolare le aziende ed i consumatori.

Incoraggiare l’industria del gioco a compiere progressi concreti che dimostrino un aumento della protezione dei giocatori ed un reale investimento sulla responsabilità sociale significherebbe raggiungere un duplice obiettivo: massimizzare ovvero aumentare l’ambito del gioco legale a discapito del mondo dell’illegalità ed al tempo stesso realizzare forme reali e sostenibili di tutela del giocatore, sia esso sano, problematico ovvero patologico: ed in questo, la Governance interna di un’azienda di settore potrebbe e dovrebbe funzionalizzare ed adeguare la propria operatività verso il consumatore-scommettitore garantendone la libertà e la consapevolezza.

Dunque, in un settore in cui anche a livello di giurisprudenza italiana la Cassazione estende la disciplina del consumatore allo scommettitore, estendendo al settore la disciplina del codice del consumo, forse sarebbe opportuno ripensare ad un sistema incentrato oggi su uno schema di scontro di posizioni opposte, ad uno schema maggiormente collaborativo che, proprio sulle orme di quella tendenza all’autoregolamentazione ed all’inclusione nelle scelte, operato dalla Gambling Commission, aumenti una percezione di fiducia, controllo e trasparenza nella gestione del settore del gaming -fisico ed on line- per raggiungere un risultato che possa dirsi concreto e non solo formale-legislativo.

KONSUMER E LA SUA ATTIVITÀ SUL CAMPO
NON DIPENDO
ASCOLTO CONTRO LE DIPENDENZE

“Non Dipendo” vuole essere l’inizio di un progetto continuo di ascolto a supporto di chi vuole uscire da una dipendenza, vuole prevenirla, vuole aiutare un proprio familiare o amico ad uscirne, vuole limitare i danni derivanti dalla dipendenza di un proprio familiare.

Ci rivolgiamo in particolar modo alle famiglie, ai giocatori, a chi abusa per sostanze (alcool, stupefacenti, tabacco) e con l’ausilio di un punto d’ascolto e di psicologi specializzati nella prevenzione e nel contrasto alle dipendenze, vuole affrontare un percorso virtuoso di uscita dalla dipendenza con la consapevolezza che il contrasto non è e non può essere sempre la negazione, ma l’acquisizione di una coscienza critica sui propri comportamenti.

Come si sviluppa:
Diverse le modalità di approccio ed ingaggio che saranno introdotte cercando di dare il massimo nella scelta di quella più adatta alla persona che avvicinerà il centro di ascolto; Social network, chat, mail, numero verde gli strumenti che saranno resi disponibili.

Social Network
Saranno aperti dei profili “non dipendo” dove verrà stimolato un dialogo attivo, con spazio dove poter raccontare esperienze ed aspettative sia in pubblico sia in privato attraverso chat line, Messenger. L’assoluta discrezione del personale impiegato associata all’impegno al riserbo ed alla segretezza dove richiesto, permetterà di esporre le proprie problematiche in assoluta tranquillità. L’eventuale contatto reale a richiesta degli interessati attraverso un appuntamento con gli psicologi dell’associazione “Le metamorfosi” presenti in tutta Italia.

E-mail
Si potrà contattare il centro nazionale di ascolto anche attraverso una semplice mail scrivendo a nondipendo@konsumer.it ; anche in questo caso il personale formato prenderà in carico le mail in entrata programmando, secondo i casi esposti, il miglior percorso di approccio diretto, che comunque sarà avviato solo in presenza di una richiesta esplicita di contatto.

Numero verde
Contattando il nr 800661501 tra le 15,30 e le 19.00 dal lunedì al venerdì da numero fisso, sarà possibile entrare in diretto contatto con personale formato per poter ascoltare le richieste, dare informazioni e mettere in contatto il richiedente con uno psicologo per un primo approccio telefonico.

“Non Dipendo” non si sostituisce a percorsi istituzionali ma si basa sull’ascolto ed il confronto, non demonizza, al contrario accoglie e dove necessario interviene a supporto delle situazioni di stress psico-emotivo che potrebbero degenerare se escluse dalla possibilità di interlocuzione.

Avv. Prof. Cristiano Iurilli KONSUMER ITALIA

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AEC

Polizza “Rendimento garantito” in collaborazione con HDI GLOBAL SPECIALTY SE, la soluzione AEC per le E.S.CO. (Energy Service Company)

Le Energy Service Company (anche dette E.S.Co.) sono società, che operano nel settore energetico ambientale, che effettuano interventi finalizzati a migliorare l'efficienza energetica, assumendo su di sé il rischio dell'iniziativa e liberando il cliente finale da ogni onere organizzativo e di investimento. I risparmi economici ottenuti vengono condivisi fra la E.S.Co. ed il Cliente finale con diverse tipologie di accordo commerciale.


I settori di intervento delle E.S.Co. sono tanti, vari e complessi. Ad esempio:

  • - interventi per il risparmio idrico
  • - interventi di efficienza energetica nell'illuminazione
  • - miglioramento dell'efficienza dei consumi elettrici
  • - recupero energia termica da fumi esausti
  • - produzione di energia da fonti rinnovabili
  • - isolamento termico
  • - riqualificazione energetica degli edifici

HDI GLOBAL SPECIALTY SE in collaborazione con AEC ha sviluppato la Polizza “Rendimento garantito”, ovvero un prodotto dedicato alle ESCo che progettano, realizzano ed installano Impianti per l’efficienza energetica nel territorio della Repubblica Italiana.
La polizza indennizza l’eventuale parte di Risparmio Energetico ipotizzato se questo non dovesse realizzarsi nel periodo stabilito.
Beneficiario della copertura potrà essere la E.S.Co. o su esplicita richiesta di quest’ultimo, il committente delle opere titolare del Certificato di Garanzia Risparmio Energetico.

Per una quotazione del rischio si rendono necessari:

  • - proposal Forms
  • - contratto di fornitura
  • - contratto di garanzia (EPC): l’accordo scritto con il quale il Contraente - Assicurato garantisce che i Sistemi realizzati produrranno i Risparmi Energetici Garantiti del Progetto.

per saperne di più vi invitiamo alla visione del VIDEO sul canale YouTube del Gruppo AEC.

Andrea Iannuccilli, referente del prodotto, sarà a disposizione per ogni chiarimento e informazione (06.85.332.363 o all’indirizzo iannuccilli@aecunderwriting.it).










Chubb

Cyber risk, l’importanza della formazione in azienda

Nel mondo connesso di oggi, la sicurezza informatica è diventata una priorità crescente per le aziende a livello globale: a causa dell'impatto sempre più pesante di hacking e violazione dei dati, la consapevolezza della minaccia è notevolmente aumentata.

Come afferma Kyle Bryant, Head of Financial Lines, Continental Europe di Chubb: "La consapevolezza della sicurezza informatica deve divenire un elemento culturale considerato da tutti i collaboratori dell’azienda, indipendentemente dal settore in cui si opera o dal ruolo che si ricopre.” La formazione del personale rappresenta quindi un fattore rilevante per la riduzione dei costi: una modalità molto utile per prevenire gli attacchi e limitare i danni.

In questo ambito, tra i servizi interessanti di Cyber loss mitigation, Chubb offre:

  • • una soluzione integrativa per la gestione delle password (“Dashlane”) inclusa gratuitamente nella polizza Cyber Enterprise Risk Management
  • • un programma di formazione per prevenire attacchi di phishing e mitigare le perdite, offerto agli assicurati Cyber di Chubb a tariffe fortemente scontate

Scopri l’utilità dei servizi nelle pagine seguenti!

LA RISPOSTA  TECNOLOGICA DI CHUBB AGLI INCIDENTI CYBER

LA RISPOSTA  TECNOLOGICA DI CHUBB AGLI INCIDENTI CYBER









HIT

CLIENTI sempre online – INTERMEDIARI spesso offline

È importante conoscere le abitudini dei propri clienti per proporre nuovi prodotti.
Dall’ultimo rapporto EURISPES 2020 emerge che gli italiani chiedono agli operatori telefonici pacchetti che prevedano la più ampia disponibilità di Giga Byte, che assicurino loro la possibilità di essere “Always on”. Sempre connessi per non perdersi un attimo dell’esperienza di vita digitale.


Tra le attività maggiormente svolte grazie ad una connessione mobile rientrano: l’utilizzo di servizi di messaggistica (87%), la fruizione di video (81%) e l’utilizzo di servizi di navigazione su mappe (76%). Le percentuali si riducono con riferimento alle attività di gaming (49%) e allo svolgimento di operazioni bancarie (41%). Le piattaforme social più utilizzate continuano a essere YouTube e Facebook (sia come piattaforma, sia come ecosistema in senso più ampio, includendo WhatsApp, Messenger, Instagram).
Su YouTube è attiva l’87% della popolazione, su WhatsApp l’84% e su Facebook l’81%. Seguono Instagram e FB Messenger con il 55% e il 54% rispettivamente di presenze. Le percentuali si riducono passando a Twitter e LinkedIn dove è attivo rispettivamente il 32% e 29% della popolazione, mentre Snapchat (utenza più giovane) e WeChat (fortissima sulla comunità cinese) si attestano entrambe poco sopra il 10%.

hit

Come dice Google, l’avvento del mobile ha stravolto il modo di ricercare, di informarsi e di soddisfare i bisogni, sia che si tratti di necessità e decisioni di acquisto poco rilevanti, sia che si tratti di scelte più impegnative, per le imprese è diventato imprescindibile presidiare tutti i punti di contatto dei processi decisionali del consumatore, in qualunque istante si manifestino.

Il mondo digitale è più veloce e i clienti lo hanno capito. Gli intermediari assicurativi hanno la necessità di una piattaforma performante, che si adatti al nuovo ritmo del cambiamento, che sia in grado di condividere informazioni, di firmare documenti digitalmente, di inviare dati in modo sicuro rispettando le norme imposte dalla comunità europea. Comunicare con i propri clienti in modo digitale è la strada da perseguire per ottimizzare i tempi e soprattutto i costi di gestione.

Il nuovo portale digitale NoteUp sviluppato dalla società HiT Internet Technologies – permette di soddisfare le esigenze di condivisione e collaborazione che i clienti richiedono ad un software moderno. Utilizzando il portale NoteUp, gli intermediari possono gestire comunicazioni digitali in entrata e in uscita, inviare solleciti e avvisi in modo automatico, oltre a firmare tutti i documenti precontrattuali richiesti dalle nuove normative europee.

Collegato a NoteUp troviamo il programma Genias - il gestionale assicurativo creato per l’organizzazione quotidiana dell’ufficio dell’intermediario ed il preventivatore personalizzato Quotup – che permette di ottenere la tariffa puntuale, acquistabile sul sito della compagnia.

Per ulteriori informazioni ed approfondimenti, Vi invitiamo a contattarci attraverso il sito www.genias.org oppure contattando il Dott. Nicola Tonegato al numero 045-6209711.

Maria Teresa Paroli –
Amministratore Delegato Hit








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NEWS IN BREVE

Ivass

BREXIT

Dalla mezzanotte del 31 gennaio 2020 è entrata in vigore, dopo il completamento delle procedure di ratifica delle due parti, l’accordo di recesso raggiunto dai rispettivi negoziatori il 17 ottobre 2019.
Dal 1° febbraio 2020, pertanto, il Regno Unito non è più uno Stato membro dell’Unione e cessa di essere rappresentato nelle istituzioni europee.
L’accordo di recesso prevede un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2020 durante il quale la normativa europea continua ad applicarsi come se il Regno Unito fosse ancora uno Stato membro.

Ivass

IVASS: DISMESSO IL RICEVIMENTO PUBBLICO PER GLI INTERMEDIARI

Dal 17 febbraio 2020 dismesso il ricevimento pubblico di IVASS per gli intermediari, essendo una modalità di contatto scarsamente utilizzata. Per ricevere assistenza e informazioni, gli intermediari non dovranno più recarsi in IVASS presso la sede di Roma, Via del Quirinale 21, ma potranno contattare l’Istituto più celermente attraverso il Contact Center dedicato con una modalità più snella ed efficace.
Il Contact Center opera dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 14.30, al numero 06.404 14 680.

WHISTLEBLOWING

È in consultazione lo schema di Regolamento IVASS che disciplina i sistemi di segnalazione delle violazioni in materia assicurativa. Il whistleblowing consente a un dipendente di segnalare una violazione commessa da un altro soggetto che appartiene alla stessa realtà aziendale, con la garanzia che resta riservata l’identità del segnalante e del segnalato.
Un sistema efficace per l’impresa che riesce, in tal modo, a monitorare la trasparenza e l’integrità del proprio operato a tutela della propria reputazione.

Rifiuti

GESTIONE RIFIUTI E POLIZZE FALSE

Alla commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali a esse correlati, l’IVASS ha esposto tutte le sue perplessità in merito alla legge in esame, soprattutto nell’ambito delle garanzie finanziarie nel settore dei rifiuti.
Come spiega IVASS il problema consiste che sia le banche sia le compagnie italiane sono molto caute e selettive nell’offrire tali protezioni, conseguentemente il mercato è preda di compagnie estere e in libera prestazione di servizi che il regolatore ha definito “poco affidabili”.
Oltre alla scarsa affidabilità di questi contratti, in molti casi vengono fornite alle Pubbliche amministrazioni vere e proprie polizze false: dal 2013 a oggi, l’Ivass ha denunciato 31 compagnie pirata.





AEC
qqbe
afi-esca
claider
Benpower
Chubb
hit
qubo













COORDINATORE RESPONSABILE: LUIGI VIGANOTTI

HANNO COLLABORATO:

AEC

AFI ESCA

CARLO GALANTINI

CHUBB

CINZIA ROVIDA

CRISTIANO IURILLI

GIANFRANCO FRANZOSINI

HIT

INSURANCE CONNECT

LAURA GORLA


Bimestrale – Gennaio - Febbraio 2020 - Numero 1
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