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“FARE PER CRESCERE”:
dalle operatività quotidiane alla digitalizzazione, dalla compliance alla formazione all’analisi “scale-up”: il via alla partnership strategica tra ACB e Phoenix Capital per servizi dedicati ai Broker iscritti

Fare di più sul piano commerciale, fare bene sul fronte compliance, fare meglio nell’organizzazione, fare per crescere nel futuro. Queste le quattro colonne su cui trova fondamento la “mappatura” con cui ACB, con il supporto di Phoenix Capital Iniziative di Sviluppo - società di consulenza manageriale e servizi IT con un’esperienza consolidata sul mondo assicurativo di compagnie, broker, operatori dei pagamenti e bancario – ha voluto fotografare i bisogni dei broker per intercettarne punti di forza e criticità per una risposta efficace in termini di servizi e supporto specializzato.



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Il presidente di Acb, Luigi Viganotti, tra Francesco Ghizzi (sx), Executive Director Phoenix Capital e Giovanni Moraglia, CTO di Phoenix


Un’analisi che ha dato il via, concretamente, alla partnership annunciata lo scorso mese di marzo e che ha trovato nell’Assemblea dello scorso 18 aprile l’occasione per una presentazione ufficiale.

La partnership tra ACB e Phoenix Capital nasce, dunque, dalla sintesi tra la volontà dell’Associazione di categoria di mettere a disposizione dei propri aderenti soluzioni e servizi dedicati, il suo essere - prima di tutto - un osservatorio privilegiato sul mercato di riferimento e le competenze di Phoenix quelle stesse soluzioni e servizi che, pragmaticamente, possono supportare gli aderenti all’associazione in tutte le loro operatività quotidiane, ma anche in successivi scenari di sviluppo.

Quale la prima operatività messa in campo da Phoenix Capital? A rispondere Francesco Ghizzi, Executive Director di Phoenix Capital che ha coordinato queste prime fasi di questa partnership, nonché il team di lavoro che ha condotto la prima fase della “mappatura dei bisogni”.

“In questa prima fase dell’iniziativa, Phoenix ha avuto la possibilità di incontrare un insieme di broker identificati dall’Associazione di categoria, con i quali analizzare organicamente tre aspetti: quelli relativi ai profili economico-finanziari della distribuzione assicurativa, quelli legati al mondo di compliance e, infine, gli aspetti inerenti all’organizzazione produttiva dei broker”.

Molto interessanti i primi risultati emersi, che possiamo raccogliere “sotto” una matrice comune: “fare per crescere”. “Se ci riferiamo al macro-ambito organizzativo, l’obiettivo è la ricerca dell’efficienza e dell’efficacia della macchina operativa – la sottolineatura di Francesco Ghizzi -, quindi fare meglio alle condizioni in essere. Il secondo focus di intervento è la preparazione ad un’eventuale attività di acquisizione di terzi, quindi la realizzazione di tutte quelle attività propedeutiche ad un potenziale scale-up: dall’analisi organizzativa alla definizione delle aree di intervento per migliorare il proprio valore di mercato.

Infine, terzo macro-ambito di azione, la preparazione all’acquisizione da parte di terzi, dunque l’implementazione di tutte quelle attività tese ad ottimizzare il valore dei propri asset del portafoglio assicurativo”.

Silvia Fazzini Ufficio Stampa Phoenix Capital














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RC Professionale, l’onere della prova

Il tema che andiamo ad affrontare insieme questo mese è l’onere della prova nell’ambito della responsabilità civile.

Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno art. 2043 del Codice civile.



Il danno risarcibile si divide in extracontrattuale e contrattuale.
Nel primo caso si tratta di una condotta illecita che lede la convivenza tra membri di una collettività non legati precedentemente da un vincolo contrattuale.
Nel secondo si tratta di un comportamento illecito, ovvero di una violazione di un dovere specifico derivante da un obbligo contrattuale. La responsabilità civile si verifica quando si viola una norma del diritto civile e prevede il risarcimento del danno che include oltre ai danni patrimoniali (da lucro cessante e da lucro emergente) anche i danni non patrimoniali cioè alla persona. Al fine di addivenire ad una soluzione risarcitoria è necessaria la presenza di un nesso causale tra la condotta illecita e il danno provocato. Il nesso di causalità rappresenta il legame eziologico tra un dato evento e il prodursi di una determinata conseguenza.

La responsabilità extracontrattuale.
Nel nostro ordinamento giuridico vige il principio del neminem laedere, cioè che ognuno deve comportarsi in modo da non recare pregiudizio agli altri.
Questa regola è presente nell’art. 2043 c.c. che disciplina l’illecito extracontrattuale. Ogni volta che un soggetto commette un atto illecito e viola una regola di civile convivenza attraverso una condotta inammissibile o dettata da scarsa attenzione incorre nella responsabilità extracontrattuale; se tale condotta è causa di un danno, vige l’obbligo risarcitorio. Nella responsabilità extracontrattuale l’onere della prova è in capo al danneggiato.

La responsabilità contrattuale è regolata dall’art. 1218 c.c. Il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l'inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile. Tale responsabilità si configura non solo nel caso in cui il soggetto non adempie l’obbligazione prevista dall’accordo intercorso, ma anche nel caso di un adempimento inesatto o tardivo.
Nell'adempiere l'obbligazione il debitore deve usare la diligenza del buon padre di famiglia. Nell'adempimento delle obbligazioni inerenti all'esercizio di un'attività professionale, la diligenza deve valutarsi con riguardo alla natura dell'attività esercitata. Art. 1176 c.c. Il debitore potrà superare la presunzione di colpa dimostrando di aver agito secondo diligenza. Nella responsabilità contrattuale, dunque, l’onere della prova grava sul debitore.

Differenza tra risarcimento del danno e indennizzo
Il risarcimento del danno è dovuto in caso di condotte illecite. L’indennizzo invece è previsto al di fuori di comportamenti che si pongono in contrasto con l’ordinamento.
Mentre il risarcimento ha la finalità di ripristinare la situazione preesistente al danno, l’indennizzo ha una funzione riparatoria e non è necessariamente commisurata al pregiudizio.

Conoscere per prevenire – continuate a seguirci con le newsletter su ACB

Margherita Nardelli
Area Professioni Specialistiche
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Attuali sfide nelle sperimentazioni cliniche europee: CTIS e comitati etici

Da gennaio 2023 è obbligatorio presentare le nuove domande tramite Il sistema informativo sulle sperimentazioni cliniche. A distanza di un anno, che impatto ha avuto il CTIS sugli assicuratori di studi clinici?


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Il sistema informativo sulle sperimentazioni cliniche (Clinical Trials Information System – CTIS) è stato lanciato nel gennaio 2022 e offre uno spazio di lavoro agli sponsor delle sperimentazioni cliniche europee per compilare e presentare le loro domande. Il sistema doveva essere un punto di ingresso unico per la presentazione e la valutazione di sperimentazioni multinazionali e multi-giurisdizionali, con un sito web accessibile al pubblico che fornisse informazioni sulle sperimentazioni che si svolgono nell’Unione Europea e nello Spazio economico europeo.

Impatto del CTIS sugli assicuratori del Life Science

I problemi creati dal CTIS riguardano tutti gli assicuratori che operano nell’ambito delle sperimentazioni cliniche. Il CTIS funziona in modo piuttosto diverso dal Registro europeo delle sperimentazioni cliniche che ha sostituito.
Non è più necessario presentare singole domande di sperimentazione clinica a ciascun Paese o giurisdizione, bensì va utilizzata un’unica domanda per tutti i Paesi che rientrano nell’ambito di applicazione, indipendentemente dal numero degli stessi. È questo il cambiamento di maggiore impatto nonché il più problematico. Sebbene sembri meno oneroso dal punto di vista amministrativo per gli sponsor, le Organizzazioni di Ricerca a Contratto (CRO), i broker e gli assicuratori, in realtà l’onere complessivo è invariato, ma la pressione è di gran lunga maggiore per tutte le parti coinvolte. L’assicurazione è di solito l’ultimo passaggio quando si pianifica una sperimentazione clinica e la richiesta iniziale viene spesso ricevuta con pochissimo preavviso.
La nostra esperienza ci insegna che può essere estremamente complesso raccogliere tutte le informazioni necessarie per assicurare le sperimentazioni cliniche in più Paesi o giurisdizioni. Una volta messo in copertura il rischio, può essere una sfida ottenere i certificati da più Paesi in tempi molto brevi. Ora che il CTIS richiede l’inclusione di tutti i Paesi simultaneamente, il carico di lavoro per gli assicuratori è aumentato notevolmente. Un’altra sfida significativa è che, una volta presentata la domanda, se un comitato etico richiede modifiche, c’è solo una finestra di dieci giorni per apportarle. Ciò comporta una forte pressione sulle CRO e sugli assicuratori se le polizze o i certificati devono essere modificati. Capire quali sono le modifiche da apportare, implementarle e generare nuovamente i documenti assicurativi per più Paesi può essere molto complicato e oneroso.

Sfide correlate

Sono tre le sfide più significative che abbiamo identificato per gli assicuratori di sperimentazioni cliniche:

  • 1. dopo l’introduzione del CTIS, abbiamo riscontrato che le CRO tendono ad assegnare la responsabilità di più Paesi o regioni di una sperimentazione clinica a un unico coordinatore, anziché assegnare un coordinatore a ciascun Paese o giurisdizione come facevano prima. Ciò significa che il coordinatore potrebbe non avere familiarità con le particolarità assicurative o normative di ciascun Paese di sua competenza. In diverse occasioni, abbiamo avuto a che fare con coordinatori che non conoscevano molti dei Paesi interessati o non vi risiedevano. Queste lacune nella conoscenza possono ritardare ulteriormente il processo di raccolta di tutti i documenti assicurativi necessari per ciascun Paese;
  • 2. recentemente abbiamo assistito a un numero maggiore di cancellazioni di sperimentazioni cliniche. Ciò può essere attribuito a molti fattori, tra cui uno significativo è rappresentato dai problemi di reclutamento. Sebbene un certo numero di cancellazioni sia atteso a causa della natura delle sperimentazioni cliniche, il numero elevato di cancellazioni a cui stiamo assistendo può indicare che le domande presentate tramite CTIS includano un numero di Paesi superiore a quello in cui la sperimentazione verrà di fatto condotta. Un numero più elevato di cancellazioni significa che va sprecata la considerevole quantità di lavoro che gli assicuratori, i broker, le CRO e gli sponsor svolgono per mettere in copertura il rischio in ciascun Paese ai fini della presentazione della domanda;
  • 3. un problema già esistente in cui ci siamo spesso imbattuti - l’incoerenza dei comitati etici - è stato esacerbato dal CTIS. Poiché i Paesi hanno normative diverse in materia di sperimentazioni cliniche e differiscono molto nella loro applicazione, ottenere l’approvazione dei comitati etici in alcuni Paesi è più difficile che in altri.

Il futuro delle sperimentazioni cliniche in Europa

È ragionevole supporre che la tendenza all’aumento delle cancellazioni continuerà se il processo CTIS non cambierà. Inoltre, è possibile che le aziende farmaceutiche o di dispositivi medici siano disincentivate dall’intraprendere sperimentazioni cliniche in alcuni Paesi dell’UE. Ad esempio, se uno sponsor o una CRO sono a conoscenza di un Paese che ha un comitato etico particolarmente complesso, possono scegliere di non includere quel Paese. Questo panorama può anche incoraggiare gli sponsor a condurre una parte maggiore delle loro sperimentazioni cliniche al di fuori dell’Europa, optando per Paesi come l’Australia o Singapore. Le sfide alle sperimentazioni cliniche causate dal CTIS hanno spostato il focus commerciale dell’assicurazione sul servizio. Per questo motivo, gli assicuratori potrebbero incontrare barriere all’ingresso nel mercato se non riescono a offrire la rapidità richiesta. Per gli assicuratori che sono già presenti sul mercato, potrebbe essere difficile mantenere lo stesso posizionamento a causa della pressione esercitata sul loro livello di servizi dal CTIS.

Conclusioni

L’impatto del nuovo sistema negli ultimi 12 mesi è stato problematico per assicuratori, CRO e sponsor. L’elevata intensità di lavoro ha comportato un enorme aumento della pressione temporale su coloro che si occupano della presentazione delle domande. Il sistema ha anche acuito i problemi esistenti con i comitati etici e, ancora una volta, ha aumentato la pressione temporale per rispondere alle loro richieste. Se i comitati etici fossero soggetti a una standardizzazione, anche le approvazioni delle sperimentazioni cliniche ne trarrebbero beneficio. La standardizzazione consentirebbe a chi fa domanda di anticipare meglio le richieste dei comitati e di rispondere rapidamente, cosa molto difficile nel sistema attuale. Spesso si pensa che l’assicurazione sia l’ultima azione da intraprendere prima della presentazione al CTIS. Invece, se gli assicuratori facessero parte del piano di sperimentazione clinica fin dalle fasi iniziali, le domande dei clienti al CTIS ne trarrebbero maggiore beneficio. Il tempo a disposizione degli assicuratori per comprendere e mettere in copertura un rischio è inversamente proporzionale al margine di errore.

Per approfondimenti sull’offerta assicurativa Life Science di Chubb, visita la pagina https://www.chubb.com/it-it/aziende/settori/settore-life-science.html.

Roberto Piotti
Head of Industry Practices
Life Science Practice Leader rpiotti@chubb.com CHUBB








Qubo

QUBO si aggiorna arricchendo la propria offerta

Assistenza stradale – tutela legale e infortunio conducente

Siamo entusiasti di condividere con voi le ultime novità riguardanti l'evoluzione di Qubo e le nuove offerte che abbiamo preparato per voi e i vostri clienti. E’ con piacere che vi presentiamo le nuove soluzioni della nostra gamma di prodotti, con un focus speciale sull'Assistenza Stradale Truck e le opzioni di Tutela Legale e Infortunio Conducente.


Siamo entusiasti di condividere con voi le ultime novità riguardanti l'evoluzione di Qubo e le nuove offerte che abbiamo preparato per voi e i vostri clienti.

E’ con piacere che vi presentiamo le nuove soluzioni della nostra gamma di prodotti, con un focus speciale sull'Assistenza Stradale Truck e le opzioni di Tutela Legale e Infortunio Conducente.

Il nostro prodotto Assistenza Stradale Truck sia polizza singola che libro matricola , prodotto storico ed assodato, si aggiorna offrendo una serie di formule su misura, progettate con massimali ai vertici del mercato, per garantire una copertura completa e adeguata alle esigenze dei vostri clienti:

  • Formula Large : Ideale per autotrasportatori e gestori di parchi veicolari industriali con mezzi pesanti oltre i 35 Q.li. Questa soluzione assicurativa offre una copertura completa e affidabile.
  • Formula Start Plus : Pensata per autotrasportatori e gestori di parchi veicolari industriali con mezzi leggeri inferiori a 35 Q.li. Una soluzione perfetta per chi necessita di un'assistenza su misura per veicoli leggeri.
  • Formula Avant Plus: La soluzione dedicata alle autovetture, garantendo protezione e assistenza anche per questa categoria di veicoli.

Con Assistenza Stradale Truck, garantiamo un supporto diretto attraverso la chiamata alla Struttura Organizzativa per il traino, l'invio di officina mobile e il recupero fuori strada del veicolo assicurato, assicurando la massima tranquillità e sicurezza durante ogni viaggio.

Inoltre, la nostra offerta Libro Matricola Assistenza stradale truck emettibile con soli 5 veicoli , si arricchisce con due nuovi rischi chiave: la Polizza Libro Matricola Tutela Legale e la Polizza Libro Matricola Infortunio Conducente. Queste nuove opzioni si integrano perfettamente con la nostra gamma esistente di prodotti, consentendo di offrire una protezione completa e personalizzata per le esigenze dei nostri clienti.

I tre rischi si possono gestire con un'unica polizza a Libro Matricola a partire da cinque veicoli, rendendo più efficiente la gestione delle polizze Qubo e semplificando il processo per voi e i vostri clienti.

Per ulteriori informazioni ed approfondimenti, Vi invitiamo a contattarci attraverso il nostro sito web www.qubo-italia.eu oppure contattandoci al numero 0464-036106 o via email all'indirizzo quotazioni@qubo-italia.eu.

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Presentazione della società

Carglass® è presente nel mercato della riparazione e sostituzione cristalli auto in Italia sin dal 1988 con una Brand Awareness pari al 96% (1) e una Brand Reputation di un marchio affidabile, serio e sicuro, premiato dai consumatori con ottime recensioni (4.5 su 5 (2) ) e un alto livello di soddisfazione (NPS pari a 82,8% (3)). Carglass® fa parte del Gruppo Belron®, fondato nel 1897 a Capetown e leader mondiale nella riparazione e sostituzione dei cristalli per auto, che opera in 37 Paesi del mondo attraverso centri diretti e franchise, con più di 30.000 dipendenti e milioni di clienti serviti.


Grazie a questa forte appartenenza internazionale, Carglass® può offrire un servizio capillare non solo in Italia, ma anche all’estero, in paesi come Germania, Francia, Spagna, Regno Unito, Belgio e molti altri. In Italia opera con più di 400 centri di riparazione distribuiti su tutto il territorio nazionale, circa 200 di proprietà e 60 affiliati, con tecniche e processi costantemente aggiornati dal Centro di Ricerca e Sviluppo “Belron® Technical” di Bilzen in Belgio, che promuove gli stessi standard di qualità in tutto il mondo al fine di garantire ai clienti un servizio eccellente in ogni Paese.

Anche Origlass®, nato nel 1988, fa parte del Gruppo Belron® e svolge l’attività di distribuzione vetri auto all’ingrosso, con un magazzino principale di 12.000mq ad Origgio (VA) e 7 hub periferici che garantiscono il servizio a tutte le regioni della penisola. L’eccellenza del servizio di Carglass® si concretizza non solo nella riparazione e sostituzione di vetri auto, ma anche nella calibrazione degli ADAS (Advanced Driver Assistance Systems), i Sistemi di Assistenza alla Guida. Le telecamere collegate agli ADAS sono in genere posizionate nella parte interna del parabrezza e se quest’ultimo deve essere sostituito, tali sistemi vanno calibrati per ripristinare la sicurezza del veicolo.

Carglass®, da sempre attenta alla sicurezza dei propri clienti e alla conformità con quanto previsto dalle case costruttrici, è stata la prima azienda del settore a dotarsi in ogni suo centro della strumentazione necessaria per la calibrazione delle telecamere, lavorando con partner certificati come BOSCH®. Carglass® presta altrettanta attenzione alla cura dell’ambiente, riciclando il vetro dei parabrezza che sostituisce in tutti i suoi centri diretti.

Grazie a un’indissolubile partnership avviata nel 2010 con Eurovetro Recycling, major player italiano nel campo del riciclo del vetro con oltre 70 anni di esperienza, trasforma i parabrezza sostituiti in bottiglie e altri contenitori alimentari in vetro.

Un progetto che vede un impatto benefico sia in termini di economia circolare, sia in termini di riduzione delle emissioni (1.300 ton di CO2 nel 2023 (4)) e che anno dopo anno ne vede crescere sempre più i frutti: nel 2023 l’incremento dei parabrezza riciclati (2.200 ton di vetro) si assesta al +16% rispetto al 2022.

La filosofia di Carglass® si basa sul concetto di “giving back”, concretizzandosi non solo attraverso un impegno nei confronti dell’ambiente, ma anche verso comunità bisognose. Il Gruppo Belron® sostiene da oltre 20 anni, attraverso la Spirit of Belron Challenge (un evento sportivo a scopo benefico) e molte altre attività affini, la Onlus Afrika Tikkun, che promuove progetti volti a migliorare la qualità della vita di bambini e ragazzi in Sudafrica.

Questa è la direzione verso cui Carglass® e tutto il Gruppo Belron® opera: facendo la differenza, con autentica passione, per clienti, persone, società e stakeholders.

1) Fonte: Kantar, agg. settembre 2023
2) Fonte: Trustpilot, agg. aprile 2024
3) NPS -agg. dicembre 2023
4) Fonte: FEVE - European Container Glass Federation - conversione 1 ton -> 580kg di Co2 in meno



















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COORDINATORE RESPONSABILE: LUIGI VIGANOTTI

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Mensile – Aprile 2024 - Numero 4
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