AUTONOMI, POLIZZA-CREDITI DETRAIBILE
di Claudio Tucci – Il Sole 24 Ore
A gennaio il ddl su professionisti e partite Iva: formazione deducibile, tutela maternità estesa. Per partecipare alle gare pubbliche non si potranno imporre l’iscrizione alla Camera di commercio o l’associazione in gruppi.
Il giovane professionista potrà detrarre fiscalmente i premi assicurativi corrisposti per tutelarsi in caso di insolvenza del cliente. Se arriva un figlio si avrà la possibilità di ricevere l’indennità di maternità pur continuando a lavorare (non scatta l’astensione obbligatoria); e alla nascita del bambino si ha diritto, pure, a un congedo parentale di sei mesi (entro i primi tre anni di vita del fanciullo).
Sale fino a 10mila euro l’integrale deducibilità dei soldi investiti in formazione (corsi, master e convegni, ad eccezione delle spese di viaggio); e in caso di infortunio il “contratto” con il committente si sospende (e non si estingue).
La legge di Stabilità, approvata prima di Natale, fa nascere un fondo di 10 milioni per il 2016, 50 milioni a regime dal 2017, per la tutela del lavoro autonomo (e per implementare il lavoro flessibile); e il governo è pronto a presentare a gennaio, alla riapertura delle Camere, il ddl che riordina i rapporti d’impiego dei professionisti.
I tecnici di palazzo Chigi e ministero del Lavoro hanno messo a punto un articolato di una quindicina di articoli: «È il primo testo unitario sul lavoro autonomo – sottolinea Maurizio Del Conte, professore di diritto del Lavoro alla Bocconi di Milano e consigliere giuridico del premier Renzi –. Con il Jobs act abbiamo investito sui rapporti subordinati a tempo indeterminato, e dal 1° gennaio partirà l’operazione di pulizia delle false collaborazioni. Ora vogliamo chiudere il cerchio e tutelare i rapporti genuini. Crediamo che sia il momento di valorizzare il lavoro autonomo, che merita una sua specifica disciplina».
Partiamo dal “capitolo” compensi. Qui il provvedimento apre alle partite Iva la possibilità di sottoscrivere una polizza assicurativa che le tutela contro il ritardo nei pagamenti delle fatture, e di portare in detrazione i premi pagati. Oggi il professionista si limita ad aspettare il corrispettivo e, al più, si rivolge ai servizi di recupero crediti degli ordini professionali. «Siamo consapevoli che per piccoli numeri la polizza può essere un costo eccessivo – evidenzia Del Conte –. Ma se il sistema decollerà siamo altrettanto sicuri che i premi assicurativi caleranno rapidamente e la tutela sarà accessibile anche ai giovani».
Il ddl individua poi tassativamente le clausole, inserite o spesse volte imposte, dal committente che sono abusive: «Si vieta, a pena di nullità, la facoltà di modificare unilateralmente le condizioni di contratto – spiega Del Conte –. E si considerano illecite pure le clausole che fanno recedere dal contratto senza preavviso, o che fissano termini di pagamento troppo lunghi, superiori ai 60 giorni».
Novità anche in caso di malattia. Se si superano i 30 giorni, il lavoratore può sospendere il versamento dei contributi per tutta la durata del periodo, fino a un massimo di due anni. La restituzione del debito previdenziale maturato potrà avvenire per rate nell’arco di un periodo pari a tre volte quello di sospensione dell’attività professionale.
Il ddl disciplina poi il delicato tema delle invenzioni del lavoratore. In caso di apporti originali o di vere e proprie invenzioni fatte in esecuzione o in adempimento del contratto, si stabilisce che i relativi diritti di utilizzo economico spettano al professionista, e non al committente, che al più ne può trarre un vantaggio. Un incentivo fiscale (la deducibilità piena) viene riconosciuto pure per le spese sostenute dal lavoratore per servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, sostegno all’autoimprenditorialità o riqualificazione professionale, erogati da organismi accrediti. In tutti questi casi, l’agevolazione scatta entro un limite annuo di 5mila euro. Le nuove norme intervengono pure sull’accesso ai bandi delle pubbliche amministrazioni. Qui, precisa Del Conte, si impone alle Pa di non limitare la partecipazione ai progetti agli autonomi, per esempio, richiedendo obbligatoriamente l’iscrizione alle Camere di Commercio o di associarsi in società. E così, nel caso in cui un comune lanci un bando per rifare il proprio sito internet, potranno partecipare sia gruppi di professionisti, sia, avendone le competenze, il singolo lavoratore autonomo.
Da quanto si apprende il ddl viaggerà, in Parlamento, come “collegato” alla legge di Stabilità, e potrebbe imbarcare un altro pacchetto di disposizioni in tema di lavoro agile (da non confondersi con il mero telelavoro). Per lavoro agile si intende una prestazione di lavoro subordinato svolta solo in parte all’interno dei locali aziendali, anche con strumenti tecnologici, rispettando i vincoli orari previsti. La legge regolerà, tra l’altro, l’assicurazione obbligatoria e permetterà di considerare questa modalità di impiego come una forma di produttività, con l’estensione, quindi, degli incentivi fiscali e contributivi introdotti dalla Stabilità.
Positive le prime reazioni al Ddl: «È opportuno che il governo regoli il lavoro autonomo – dice Cesare Damiano (Pd) –. Alcune misure sono condivisibili; ma l’aliquota al 27% deve essere mantenuta anche oltre il 2016».
Fonte: Intermedia Channel_Il Quotidiano Assicurativo Online_ Today News_29.12.2015