Essere broker, non venditori di polizze
Un consulente in grado di guidare il cliente nell’individuare i rischi e le
soluzioni assicurative adeguate a gestirli. Nel corso dell’assemblea annuale
di Acb, il presidente Luigi Viganotti ha tracciato il profilo dell’intermediario
del futuro e, con Insurance Daily, ha approfondito i principali temi su cui è
concentrata l’associazione
Non un venditore di polizze, ma una figura di riferimento,
in grado di guidare l’imprenditore nella comprensione
dei rischi e nella scelta delle coperture assicurative più
idonee. È questo l’identikit del broker ideale tracciato nel
corso della 21esima assemblea annuale di Acb. L’appuntamento,
che si è svolto ieri a Milano, ha affrontato tutti i
temi di primo piano su cui è attualmente concentrata l’associazione.
Nella sua relazione, il presidente Luigi Viganotti
è partito tracciando lo scenario di mercato attuale, ancora
dominato dal comparto vita (78% della raccolta complessiva),
con i rami danni non auto (il 57% del mercato dei broker) che non riescono ancora ad avere un adeguato
sviluppo. Secondo Viganotti, ciò è dovuto a molteplici fattori, tra i quali anche “una mancanza di fiducia nel
mondo assicurativo”: in questo senso, i gli intermediari “possono e devono contribuire maggiormente allo
sviluppo del settore”.
LE DIFFICOLTÀ DEI PLAYER PIÙ PICCOLI
Tuttavia le difficoltà per i broker, specie per quelli di dimensioni più ridotte, non mancano. “È sempre più
difficile – ha spiegato – colloquiare con le imprese e le direzioni”. Viganotti ha parlato della scelta di alcuni
gruppi assicurativi di delegare alla propria rete agenziale il rapporto con alcune società di brokeraggio,
“creando di conseguenza un appesantimento delle procedura, una riduzione del monte provvigioni e un
aumento di costi di gestione”. Per far fronte a ciò, Acb sta esaminando la possibilità di creare una piattaforma
“che consenta alle società di piccole dimensioni un approccio diverso con le compagnie, utilizzando
tecnologia avanzata e avvalendosi della garanzia associativa”.
ABOLIZIONE DEL TACITO RINNOVO DELLE POLIZZE DANNI
Viganotti ha poi toccato un altro tema caldo di questo momento: l’ipotesi di abolizione del tacito rinnovo
per le polizze danni, prospettiva verso cui alcuni associati hanno manifestato delle perplessità. Su questo
punto è intervenuto il vice presidente di Acb (e numero uno di Assiteca), Luciano Lucca, il quale si è detto
“stupito” delle perplessità emerse, visto che il provvedimento “va nell’interesse sia del cliente sia del broker”.
Lucca l’ha definita “una rivoluzione, un grande cambiamento in un mercato depresso”, visto che questa
misura “aumenterà il potere contrattuale del broker”. (continua a pag. 2)