POLIZZE IN AGRICOLTURA, INCENTIVI AI NUOVI ASSICURATI
di Massimo Agostini – Il Sole 24 Ore Agrisole
Conferenza Stato-Regioni, via libera al Piano 2016 che prevede agevolazioni contributive per tre anni a chi aderisce al sistema. Apertura a più colture, allevamenti e strutture. Martina: strumento di tutela dei redditi aziendali. Agabiti (Asnacodi): ora servono aggiustamenti come richiesto da agricoltori e consorzi di difesa.
Assicurarsi conviene. E converrà soprattutto agli agricoltori che finora non l’hanno fatto, visto che il Piano assicurativo 2016, approvato il 17 dicembre scorso dalla Conferenza Stato-Regioni, prevede agevolazioni contributive proprio per i nuovi assicurati. E questo per i primi tre anni di adesione al sistema.
Il documento che ha ottenuto il via libera della Conferenza contiene però anche altre novità: dall’ampliamento delle colture assicurabili, con l’inserimento di piante di recente introduzione in Italia, come goji, quinoa, soia edamame e mango in Sicilia, all’allargamento agli allevamenti avicoli tra le epizoozie assicurabili e delle serre per la fungicoltura fra le strutture aziendali.
Il Piano ricalca in buona parte quello fissato l’anno scorso – per il 2015 – in base agli obiettivi fissati dal Programma di sviluppo rurale, approvato dalla Commissione europea il 20 novembre scorso. Un Psr nazionale che per il periodo 2014-2020 riserva al settore un budget di circa 1,7 miliardi.
Il Piano ripropone al sistema assicurativo agricolo – una platea di circa 85mila agricoltori, per lo più aderenti a 65 Consorzi di difesa sul territorio nazionale, per un valore assicurato di 8 miliardi – la possibilità di sottoscrivere polizze agevolate per le colture contro tre tipologie di avversità: catastrofali, di frequenza e accessorie (tra queste ultime ci sarà la new entry «sbalzi termici»). E quindi, polizze a tutela del reddito e delle strutture aziendali, contro malattie in campo vegetale e zootecnico (con la garanzia estesa quest’anno per la mancata produzione di miele), compresi i danni per l’abbattimento forzoso degli animali. Tutto questo con contributi massimi sui premi assicurativi fino al 65% della spesa ammessa.
Tra le novità del Piano 2016, la proroga dal 31 marzo al 20 aprile del termine per la sottoscrizione delle polizze per le colture a ciclo autunno primaverile, come il grano. Mentre restano invariate le scadenze – al 31 maggio, 15 luglio e 31 ottobre – per le altre tipologie di colture.
Per il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, «il Piano assicurativo 2016 rappresenta un concreto strumento di tutela del reddito delle imprese, in vista dell’avvio della nuova campagna. Ora procederemo con l’attivazione delle altre misure di gestione dei rischi del programma nazionale, come i fondi di mutualizzazione e la stabilizzazione dei redditi».
«In questo modo – ha aggiunto Martina – le imprese potranno disporre di un set di strumenti integrati, garantendo una migliore sostenibilità della crescita e di adattamento ai cambiamenti climatici».
Il testo del Piano 2016 approvato alla Stato-Regioni, in ogni caso, non è da considerare definitivo. All’assemblea dell’Asnacodi (l’associazione dei Consorzi di bonifica) che si è tenuta il giorno seguente a Roma, è stato il dirigente Mipaaf del settore, Mauro Serra Bellini, a osservare che «le modifiche approvate nel piano dalla Stato-Regioni sono state quelle possibili: le altre, per allineare e tener conto delle ulteriori richieste di Asnacodi potranno essere approvate successivamente».
E a quel punto il presidente Asnacodi, Albano Agabiti, ha ricordato come il 2015 sia stato un «anno di grandi cambiamenti», con una «perdita nella media nazionale dei valori assicurati del 6%, e una punta del 13% per le colture vegetali, ma anche con un aumento per la zootecnia». «Tuttavia – ha aggiunto Agabiti – nonostante il risultato epocale rappresentato dalle certezze che il Piano assicurativo porta con sé, e i confortanti dati Eurostat per l’agricoltura italiana, ci sono problemi che gli agricoltori sentono sulla propria pelle e che si sentono anche nei consorzi».
Paola Grossi, direttrice di Asnacodi, dal canto suo ha sottolineato «il grande risultato politico conseguito con il Piano: il riconoscimento dell’attività dei Consorzi di difesa come attori prncipali dello scenario operativo, la riaffermazione che le polizze collettive sono un valore per le imprese e restano codificate, nell’attuazione fino al 2021, con la individuazione e il richiamo al ruolo e all’attività svolta dai Condifesa».
Fonte: Intermedia Channel_Il Quotidiano Assicurativo Online_Today News_08.01.2016