L’IVASS intende avviare un’indagine sulle polizze vita “dormienti”, per tali intendendosi le polizze vita che non sono state liquidate ai beneficiari e che giacciono presso le imprese, già prescritte o in attesa della prescrizione. Può trattarsi di polizze per il caso di morte dell’assicurato, della cui esistenza i beneficiari non sono venuti a conoscenza, oppure di polizze “di risparmio” giunte a scadenza e non riscosse per vari motivi.

Secondo l’attuale quadro normativo, i diritti derivanti dalle polizze vita si prescrivono in dieci anni dalla data in cui si è verificato l’evento.

Trascorso tale termine, le compagnie di assicurazione devono devolvere al Fondo Rapporti Dormienti (fondo istituito presso la CONSAP) i relativi importi.

E’ importante assicurare che le somme frutto del risparmio e delle scelte previdenziali dei cittadini siano corrisposte ai legittimi beneficiari.

L’indagine si propone di:

  1. rilevare i primi dati sulla ampiezza del fenomeno, in termini di numero di polizze “dormienti” e relative somme assicurate, osservato negli ultimi cinque anni;
  2. acquisire informazioni sui processi adottati dalle imprese di assicurazione per accertare il decesso degli assicurati, identificare e rintracciare i beneficiari, garantire il pagamento delle somme ai beneficiari.

L’indagine riguarda le polizze vita dei rami I, III e V, stipulate in forma individuale e quelle che, ancorché formalmente stipulate in forma collettiva, consistono di fatto in un’adesione individuale ad una convenzione quadro (ad esempio le polizze “collettive” di tipo PPI (Payment Protection Insurance).

Sono escluse dall’indagine le polizze collettive stipulate dal contraente (es. datore di lavoro) a tutela degli interessi di una collettività predefinita, per le quali si presume che il contesto sociale in cui è maturato l’atto previdenziale renda più remota l’ipotesi di inattività del datore di lavoro e/o degli altri membri della collettività nel favorire la riscossione delle somme in caso di decesso di uno dei membri.

Fonte_IVASS_Comunicato Stampa 8 febbraio 2017